Ganzirri, il Peloro e lo Stretto di Messina

Il sito della riviera Nord di Messina, da Paradiso a Rodia

Home > Itinerari e panorami > Località Sant’Agata

Località Sant’Agata

martedì 2 ottobre 2007

Fino al 2005 appartenente al quartiere messinese XI "Peloro" attualmente inglobata nella VI Circoscrizione

Parrocchia: S. Agata;

Data di erezione della parrocchia: 26.7.1921;

Date delle prime registrazioni:

- nei registri dei battesimi: 26.1.1880,

- nei registri dei matrimoni: 24.1.1884.

- nei registri dei defunti: 13.1.1880;

Abitanti:

- nel 1713 (Abate Cassinese Vito Amico) unito alla
popolazione di Faro e delle sue dipendenze : 1451

- nel 1737 (Di Pasquale) unito a Faro: 2017

- nel 1840 (La Farina) 327

- nel 1963 (Archidiocesi) 700

- nel 1991 (Curia): 2.000

Chiese: S. Agata, parrocchiale

NOTIZIE E TRADIZIONE

Secondo una tradizione riferita anche dalla "Bibliotheca Sancto-rum", intorno all’anno 1040, il generale bizantino Maniace trafugò dalla Sicilia a Costantinopoli i corpi di S. Lucia e di S. Agata.
Nel 1126 due monaci, Gisliberto e Gaselmo, riportarono in Italia le preziose reliquie e mentre il corpo di S. Lucia veniva portato a Venezia, dove ancora è custodito nella chiesa a Lei dedicata, quello di S. Agata fu concesso ad alcuni pellegrini siciliani, i quali, dopo avere costeggiato le terre meridionali della penisola, attraversato lo Stretto, lo portarono a terra nella località alla quale, dopo quell’avvenimento fu dato il nome della Vergine Catanese. Da qui lo trasferirono in città, in una casa di Piazza Duomo che poi fu convertita in chiesa intitolata alla stessa Santa e affidata alle cure dei Padri Minoriti. Così si suole spiegare l’origine del nome di S. Agata dato al casale.
Antichi documenti e antichi autori parlano di un rifugio per l’accoglienza dei lebbrosi in questo casale, gestito dall’Ordine degli Ospitaleri di S. Lazzaro.
Nel tabulario di Malfinò (CICCARELLI) è riportato un testamento datato 1294, nel quale è stabilito un legato in favore dei lebbrosi di S. Agata, e il Reina con altri autori ricorda l’antica chiesa chiamata "S. Agata dei Lebbrosi su la via del mare verso tramontana".
L’ospedale sorgeva appena più a Nord del bivio per Faro Superiore e Curcuraci, e sino agli anni dell’ultimo dopoguerra se ne vedevano i ruderi. Quando nel 1542 il Senato operò la fusione dei vari ospedali della città per dare luogo al grande ospedale civico della Pietà, questo assunse anche la gestione del lebbrosario di S. Agata.


Vedi on line : fonte: Casali di Messina (Giuseppe Foti)

Un messaggio, un commento?

Forum solo su abbonamento

È necessario iscriversi per partecipare a questo forum. Indica qui sotto l’ID personale che ti è stato fornito. Se non sei registrato, devi prima iscriverti.

Collegamentoregistratipassword dimenticata?