Ganzirri, il Peloro e lo Stretto di Messina
Il sito della riviera Nord di Messina, da Paradiso a Rodia

Ganzirri, Torre Faro, Capo Peloro: splendide località turistiche situate nella cuspide nord-orientale della Sicilia, dove sembra lentamente riemergere dalle acque la lunga catena appenninica. E’ un luogo di grande fascino, sempre immerso in una straordinaria luce. Confusa fra terra e acque, con i singolari laghetti di Ganzirri, la sua estremità individua la linea di demarcazione fra Tirreno e Ionio, vicinissima alla costa calabra e caratterizzata dall’alto metallico traliccio, entrato a far parte del paesaggio. Due litorali ne definiscono i margini, il primo sulle rive dello Stretto dove si allunga l’abitato di Messina, l’altro, a nord, presenta le spiagge più densamente popolate d’estate. Sui colli, vecchi casali conservano talvolta inimmaginati tesori d’arte.

Chiesa Madonna Della Catena
Articolo pubblicato online il 11 settembre 2007
Ultima modifica il 2 ottobre 2007
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Di questa chiesa non più esistente ci dà qualche notizia il Samperi.
Era stata costruita dal Sac. Pellegrino nel 1518 e da lui costituita in giuspatronato per la sua famiglia.
L’aveva anche dotata di una tavola attribuita ad Antonello De Saliba, raffigurante la Madonna della Catena, che lo stesso Samperi così descrisse: " Tiene la Beata Vergine nel seno un bellissimo Bambino in piedi, al quale stendendo la destra porge alcuni fiori, e con la sinistra tiene una catena, nella cui cima vi è un collare, che annoda il collo di un huomo, il quale sta inginocchione ai suoi piedi in atto di adorazione".
In basso il quadro reca la scritta: HOC OPUS FIERI FECIT PRESBITER PELLEGRINUS... (Quest’opera fece fare il sacerdote Pellegrino...).
Alla fine del secolo XIX la proprietà della chiesa pervenne al canonico Giuseppe Basile, il quale dell’opera del Saliba fece dono alla sorella Maria Rita Domenica, che andava sposa all’Architetto Giuseppe Natale Mallandrino.
Da allora il quadro è rimasto in casa Mallandrino ed è stato restaurato da Riccardo De Bacci Venuti.
A ricordarlo e soprattutto a ricordare il titolo con cui la Vergine veniva onorata, la chiesetta è stata dotata di una statua in cartapesta, di buona fattura, la quale ripete i motivi del quadro: la Madonna col Bambino che tiene in mano il capo di una catena, mentre l’altro capo è annodato al collo di un prigioniero.
Dopo la costruzione della chiesa parrocchiale dedicata al Cuore Immacolato di Maria (1960), i proprietari ritennero che non fosse ormai necessario conservare la loro chiesetta della Catena alla fruizione dei fedeli, come avevano sempre fatto, e la coinvolsero in un piano di fabbricazione che ne comportò la demolizione.
Il suo ricordo è ora affidato alla statua di cartapesta, trasferita nella chiesa S. Gabriele dell’Addolorata, parrocchiale della Nuova Panoramica.

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