Ganzirri, il Peloro e lo Stretto di Messina

Un pellicano a Ganzirri

venerdì 19 dicembre 2008 di Giovambattista Salvatore Freni

E’ incredibile come possano accadere certe cose e segnartele tra le più belle esperienze! E’ sabato, una mattina ventosa dopo due giorni di tempesta di acqua e di vento, sul lungolago poche persone e poche auto, tutti frastornati dal maltempo. Girando con l’auto dopo aver svolto qualche commissione, noto una coppia di conoscenti con il telefonino a prendere foto nei pressi del ponticello tra Ganzirri e Margi, proprio quello in ristrutturazione. Un elegante signore armato di telefonino, tra una telefonata e l’altra scattava foto. Incuriosito, mi fermo e scendo a vedere l’oggetto di tanto interesse. Un enorme uccello, dal becco considerevole, era ritto sullo sfondo tra detriti e sabbia da costruzone. "Non è possibile", mi sono detto, un pellicano a Ganzirri un evento da immortalare e anch’io, col telefonino, a scattare foto che purtroppo non sono venute bene. Il signore elegante telefona ai carabinieri , perchè l’animale per essere atterrato qui deve avere qualche problema. I carbinieri nicchiano, si passa a i vigili urbani, ma anche questi non si rendono conto dell’importanza del nostro ospite, invitano quel signore a mettere in uno scatolo l’animale e portarlo in centrale. Ci guardiamo stupefatti. Il pellicano è un uccello che a collo allungato, raggiunge 1, 70 m. e il suo becco è qualcosa come circa 40 cm. e dubitiamo che, se fosse possibile, riusciremmo a catturarlo, quel lungo becco fa una certa impressione.

Nel frattempo il pellicano ci osserva e muove qualche passo con la sua cadenza dondolante verso di noi, muove leggermente le ali aprendole appena, ha un aspetto maestoso, che spettacolo!

Mi danno per avere un telefonino e non una macchina fotografica e riprendere questo magnifico animale. Ci viene incontro , è vicinissimo quasi da poterlo toccare è alto e grosso. Noto con dispiacere che ha l’ala destra proprio sulla punta un po’ offesa, avrà sbattuto contro un cavo nella notte ferendosi. L’uccello ci guarda con i suoi occhietti, non ha paura, si fida di noi che lo fotografiamo come una star. Dondolando si porta sulla rampa che va sulla strada del lungo lago e noi a scortarlo per paura che qualche auto possa investirlo. Naturalmente alla nostra processione si uniscono altre persone che, vedendo il gigantesco pellicano, lasciano le auto e si uniscono alla scorta armati di telefonino e giù a scattare foto ricordo per l’insolito evento.

Lo scortiamo e lo proteggiamo, ormai siamo tanti, tutti sappiamo che il pellicano cerca il lago e le sue più sicure acque, ma il muro di lantana non gli permette una breve passeggiata fino a quando una breccia nella sterpaglia lo agita. Abbassa il lungo collo per passare oltre il guardarail e raggiunge la sponda del lago che finalmente lo accoglie.

Lo scortiamo e lo proteggiamo, ormai siamo tanti, tutti sappiamo che il pellicano cerca il lago e le sue più sicure acque, ma il muro di lantana non gli permette una breve passeggiata fino a quando una breccia nella sterpaglia lo agita. Abbassa il lungo collo per passare oltre il guardarail e raggiunge la sponda del lago che finalmente lo accoglie.

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